lunedì 28 febbraio 2011

A tutti voi...


Carissimi genitori,

in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia vi scrivo una lettera per chiedere la vostra collaborazione.
Ho sempre ritenuto che la differenza tra una “scuola ordinaria” ed una “scuola straordinaria” consista nella capacità che hanno genitori, insegnanti, personale ATA ed alunni di creare una comunità nella quale tutti condividano valori di civiltà comuni senza mai rinunciare alla propria identità.
Nessuno di noi è uguale ad un altro ma nessuno di noi può dire di non avere niente, assolutamente niente in comune con gli altri.
Ho imparato ad amare l’Italia attraverso mio padre. Se riuscissi a trasmettere a mia figlia un decimo di quell’amore ne sarei fiero.
Mi ricordo che quando in televisione giocava a calcio l’Italia e si vedevano allora le partite al bar tutti insieme, mio padre, che vantava parenti austro- asburgici, si divertiva a prendere in giro i giovani del paese perché faceva finta di tifare per la Germania. In quella sala strettissima e affollata si scatenava un putiferio ed io sorridevo perché capivo che quello era l’obiettivo di mio padre: unire tutti intorno all’Italia comunque giocasse, bene o male non importava, purché vi fosse un unico urlo all’unisono. Viva l’Italia.

Le stesse parole che pronunciarono i fratelli Bandiera prima di morire fucilati a Cosenza nel 1844.
Figli di un ammiraglio veneziano della marina austriaca, Attilio ed Emilio Bandiera presero molto sul serio l’idea di avere una patria che si chiamasse Italia. Talmente erano impazienti di realizzare questo sogno che quando vennero a sapere che era scoppiata un’insurrezione a Cosenza, il 12 giugno 1844 partirono per la Calabria salpando da Corfù.
Appresero dai contadini del posto che c’erano stati solo tafferugli e non una vera insurrezione. A trentaquattro e venticinque anni continuarono la loro marcia verso Cosenza fino a quando furono catturati e condannati a morte.
Mentre andavano incontro al boia cantavano:
“Chi per la patria muor, vissuto è assai; la fronda dell’allor non langue mai; piuttosto che languir sotto i tiranni, è meglio di morir sul fior degl’anni. “L’ultima frase che pronunciarono fu: Viva l’Italia”.

Le stesse parole che gridò Salvo d’Acquisto mentre scendeva nella fossa scavata dai soldati dell’SS nazisti e nella quale venne fucilato. Era un carabiniere Salvo d’Acquisto che per salvare la popolazione locale dalla rappresaglia ordinata dal maresciallo Kesserling  si auto accusò di un attentato che non aveva mai compiuto. Solo per salvare i civili catturati dai tedeschi che avrebbero dovuto essere fucilati senza alcuna colpa. Gli dissero di scender nella fossa e lui eseguì pronunciando solo due parole: “Viva l’Italia”.
Le stesse parole le scrisse Giorgio Ambrosoli, avvocato milanese che, in qualità di commissario liquidatore nominato dall’allora governatore della Banca d’Italia, non si piegò davanti ai tentativi di corruzione ed alle minacce ricevute da Michele Sindona  e consapevolmente si fece uccidere da un sicario inviato dalla mafia americana. Era un avvocato ricco e stimato. Avrebbe anche potuto rinunciare a quell’incarico. Avrebbe anche potuto “chiudere un occhio” come avevano fatto quelli che l’avevano preceduto. Ma non lo fece. Nel 1975 scrive alla moglie: “E’ indubbio che pagherò a molto caro prezzo l’incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un’occasione unica di fare qualcosa per il mio paese”.
Io, rischiando molto di meno, sono riuscito a dedicare a questo grande uomo la prima scuola d’Italia a suo nome, quando erano in pochi a conoscere chi fosse.
Potrei continuare all’infinito, sicuro che Paolo Borsellino, prima di morire ammazzato dalla mafia siciliana, se avesse avuto tempo avrebbe gridato: “Viva l’Italia”. Ed il generale Dalla Chiesa certamente avrà pensato alle stesse due parole prima di morire sotto i colpi di una mitragliatrice.

Il 17 marzo 2011 il Consiglio di Circolo ha deciso, con mia immensa gioia, di aprire la scuola all’Italia. Con i docenti, i genitori, il personale ATA ed i nostri straordinari alunni abbiamo deciso di festeggiare il nostro Paese ricordando tutti quelli che per realizzare un sogno ci hanno dato, oggi, la possibilità di godere della nostra democrazia e di vivere in un grande Paese.
Stiamo cucendo una bandiera di duecento metri che avvolgerà la nostra scuola “dentro l’Italia”. Chiediamo ai genitori di allestire un buffet con piatti tipici delle regioni Italiane. Leggeremo brani delle pagine più belle della storia dell’Unità d’Italia. Ci collegheremo in video conferenza con venti scuole di venti regioni Italiane. Presenteremo alcuni libri scritti da storici e giornalisti sull’Unità d’Italia. E canteremo brani e canzoni di musica popolare di venti regioni Italiane.
Non chiediamo soldi allo Stato Italiano né a voi. Una volta tanto facciamo noi qualcosa per questo Stato Italiano.
Noi siamo qui per amore del nostro Paese, solo per amore. Senza obblighi per nessuno.
E a conclusione dell’anno scolastico taglieremo la bandiera che abbiamo cucito in modo che ogni alunno se ne possa portare un pezzo a casa, proprio come se in quel pezzo di stoffa ci fosse tutta la storia d’Italia, tutte le donne e gli uomini d’Italia che sono morti per regalare a noi qualcosa di più di una bandiera, di più di tre colori. Ci hanno regalato un Paese lasciandoci il compito di lasciarlo ai nostri figli ancora più bello.

Voghera, lì 24 febbraio 2011                   

Il Dirigente Scolastico
Dott. Francesco Rubiconto

martedì 22 febbraio 2011

Benvenuti!!!!!

Gent. mi Dirigenti e colleghi,
per festeggiare i 150 anni di Unità d’Italia, il I° Circolo di Voghera (PV), ha pensato di avviare un GEMELLAGGIO INFORMATICO.

Vi proponiamo di creare una rete di venti scuole, una per ogni regione d’Italia, interessate a condividere esperienze, idee, opinioni, ecc.

A tale scopo abbiamo creato questo blog http://www.gemellaggioinformatico150.blogspot.com/, sul quale potrete da subito visionare le nostre idee sull’iniziativa.

Per conoscerci meglio vi invitiamo a visitare il nostro sito internet www.dantevoghera.it e il nostro blog http://primocircolonews.blogspot.com/.



Cordiali saluti

Il Dirigente Scolastico
Dott. Francesco Rubiconto